Di Vanessa Piromallo
Il 2 e 3 Dicembre 2014 si svolge il Festival di documentari per giovani autori DocUnder30, dalle ore 14.00 alle 21.00 al Cinema Odeon sala b, in via Mascarella 3 a Bologna. Il concorso è accompagnato da due workshop il 2 Dicembre: Dialogo con le Scuole, dalle 9.00 alle 12.30, e Incontri DOC, dalle 17.00 alle 18.30. Il 3 Dicembre alle 19.30 è inoltre presentato in anteprima nazionale il documentario di Giacomo Agnetti Low Cost Flocks, sui cambiamenti dei modi di viaggiare e dell’immaginario dei viaggiatori in seguito alla nascita dei voli low-cost e dei social network.
Il Festival è ideato e realizzato dall’Associazione D.E-R – Documentaristi Emilia Romagna (www.dder.org), presieduta da Enza Negroni, in collaborazione con la Videoteca dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna (Daniela Asquini, responsabile Progetti e iniziative della Videoteca). L’Associazione si pone l’obiettivo di diffondere la cultura dei diritti e della cittadinanza consapevole attraverso il sostegno della produzione documentaristica nel territorio emiliano-romagnolo.
Il presidente di selezione è Filippo Vendemmiati, mentre i documentari sono valutati da cinque diverse giurie: giuria Docunder30, presieduta da Loretta Guerrini Verga, docente DAR di Bologna (in collaborazione con Fuorivista, Cinema e Media, Fabio Matteuzzi e Jessika Pini); giuria D.E-R, presieduta dal regista Adriano Sforzi; DOC/IT Associazione documentaristi italiani; KINODROMO; e giuria LAURA BASSI, composta dagli studenti dell’Istituto Laura Bassi di Bologna. Assieme al Concorso miglior documentario under30, quest’anno si svolge il nuovo Concorso miglior Serie Web under30 di film documentario e la possibilità di partecipare al Festival è stata estesa a tutto il territorio nazionale.
Il primo dei due workshop, dal titolo Dalla colonna sonora al music design, si rivolge agli studenti delle scuole secondarie ed è curato dal compositore Fabrizio Festa. Il secondo, Come documentare un mistero attraverso la bellezza: l’esemplarità di ‘Home’ 2009, è a cura di Loretta Guerrini Verga, che ripercorre le tappe della realizzazione del celebre documentario Home, diretto da Yann Arthus-Bertrand e prodotto da Luc Besson. Il film fu presentato senza fini di lucro in cento diversi stati il 5 giugno 2009 in occasione della giornata mondiale dedicata all’ambiente ed ebbe un immediato successo, dando anche origine ad alcuni movimenti politici.
I documentari finalisti trattano molti argomenti, soprattutto di natura sociale e mostrano una volontà di sperimentazione dal punto di vista delle ambientazioni, delle strutture narrative e dei linguaggi. Questi lavori, nelle parole di Angelita Fiore, Direttore Artistico del Festival, mostrano una valida consapevolezza dei giovani in termini di regia e produzione.
Roberta Barboni, del progetto Documentario a Scuola, sottolinea che sono molti gli sforzi per creare attenzione verso l’arte cinematografica anche tra ragazzi più giovani, tenuto conto che nelle scuole lo sviluppo analitico dei ragazzi, dipende principalmente dal lavoro appassionato dei professori e non sempre ci sono le possibilità per sviluppare i progetti proposti agli studenti. Di certo i giovani partecipanti alla rassegna hanno mostrato non solo grande impegno e consapevolezza del processo produttivo, ma anche capacità “di cogliere le storie e soprattutto raccontarle”, con le parole di Giacomo Agnetti.
Da un punto di vista pedagogico una rassegna come questa aiuta ad individuare efficacemente un “doppio binario” educativo del cinema. Il primo, quello che va dal film allo spettatore – nel caso dei documentari – è particolarmente cristallino poiché di solito vengono proposti non solo dal punto di vista della storia in sé ma anche per apportare nuove conoscenze con l’immediatezza delle immagini. Interessante anche la valutazione del secondo binario, ossia l’osservazione che quest’immediatezza è solo apparente. Per produrre un documentario come quelli in concorso, infatti, sono necessarie diverse competenze: il lavoro di ricerca sulla tematica scelta, la conoscenza significativa dei mezzi tecnici per la produzione filmica. Non semplicemente l’uso di telecamere, sistemi audio e computer, ma anche scelte coerenti per quel che riguarda le modalità di ripresa, la regia, l’ambientazione, la narrazione ecc. Si tratta in definitiva di cogliere davvero una storia e saperla raccontare. Ciò implica la necessità di confrontarsi con il cinema in qualità di mezzo per educare e allo stesso tempo come mezzo al quale diventa imprescindibile l’essere educati.
Un dialogo continuo fra modernità e storia, per creare prodotti di qualità e per saperli guardare.